Lipari
Il Museo archeologico Luigi Bernabò Brea
Da Regione.sicilia.it Il complesso museale sorge sul roccione riolitico del “Castello” di Lipari (Fig.1), un’imponente cupola di formazione vulcanica con caratteristiche di fortezza naturale, dove gli abitanti si sono insediati in tutti i periodi in cui si è sentita una necessità di difesa.
Le testimonianze di questi insediamenti sono oggi in parte visibili sul pianoro sommitale della rocca: capanne dell’Età del Bronzo, su quattro livelli sovrapposti; strutture di Età Greca e Romana; impianto urbano del II sec. a.C., grazie all’intensa attività di scavo sistematico avviata a partire dagli anni ’50 .
Fino alla metà del XVI secolo la rocca del “Castello”, la “Cittàde” nella vecchia dizione popolare, conservava il suo aspetto naturale, costituito da pareti rocciose per tutta la sua altezza e da alcuni tratti di fortificazione sulla sommità di queste. L’aspetto attuale gli deriva dalle possenti cortine a scarpa delle fortificazioni erette da Carlo V intorno al 1560, subito dopo l’attacco del pirata tunisino Kaireddin Barbarossa, che nel 1544 aveva conquistato e distrutto la città .
Sul lato Nord, le fortificazioni spagnole hanno inglobato la torre a difesa piombante di Età Normanna, la quale aveva compreso una torre di età greca, probabilmente del IV sec. a.C., oggi ancora visibile per tutta la sua altezza (Fig.4).
Le diverse Sezioni in cui il Museo è articolato e le sue infrastrutture (uffici, biblioteca, depositi, servizi aggiuntivi, ecc.), trovano sede in diversi edifici storici, a cui si aggiungono anche i fabbricati novecenteschi del campo di confino fascista .
Il Museo, costituito da sei padiglioni, che accolgono rispettivamente: la Sezione Preistorica, la Sezione Epigrafica, la Sezione delle Isole Minori, la Sezione Classica, la Sezione Vulcanologica, la Sezione di Paleontologia del Quaternario, documenta ed illustra, attraverso i complessi dei reperti esposti, gli insediamenti umani e lo sviluppo delle civiltà succedutesi, nell’Arcipelago Eoliano, dalla Preistoria alle soglie dell’Età Moderna.
Il percorso scientifico è agevolato dal ricco ed esaustivo apparato didattico che si articola su due livelli: didascalie con caratteri di colore rosso, forniscono in lingua italiana ed inglese informazioni essenziali ad una visita rapida; testi esplicativi con caratteri di colore nero, forniscono in lingua italiana informazioni ampie e dettagliate ad una visita ragionata e scientificamente completa.
Disponibili per la consultazione del pubblico sono inoltre, all’interno della Sezione Preistorica, della Sezione delle Isole Minori e della Sezione Classica, delle postazioni informatiche di facile accesso per quanti vogliano più ampi spunti di approfondimento, e sui complessi esposti nel Museo e sulle emergenze archeologiche e/o monumentali del Castello.
Il Mare della cave di pomice
Come se fosse un pellegrinaggio. Il mare sottostante le cave di pomice dismesse ormai da anni, è meta ogni estate di tanti diportisti. Fino agli inizi degli anni ’90 era possibile saltare o rotolarsi fino al mare attraverso una montagna di finissima sabbia di pomice. Quella montagna veniva alimentata dagli scarti della lavorazione di questa pietra, una volta esportata in tutto il mondo, riversati ai margini della carreggiata finendo nella spiaggia sottostante. Celebre è una scena del film “Kaos” dei fratelli Emilio e Vittorio Taviani. Oggi, che la montagna artificiale non c’è più, di bianco sono rimasti i fondali che donano alle acque della zona, e alla stessa località, insieme ai resti degli opifici, un fascino particolare. Imperativo categorico : tuffarsi !
Il centro di Lipari tra movida e relax
Due passi nel centro di Lipari in una calda sera di luglio, dal salotto di Marina corta al corso Vittorio Emanuele, prima della calca agostana.
Belvedere Quattrocchi
Se volete immergervi in un posto con una visuale indimenticabile, in un panorama mozzafiato dovete visitare il Belvedere Quattrocchi che si trova a circa 4 km dal centro di Lipari. Vi ritroverete su un’altura da cui potrete ammirare tutta la bellezza dell’isola e fare delle foto meravigliose, specialmente al tramonto. Dal Belvedere Quattrocchi potrete ammirare i faraglioni di Pietra Menalda e di Pietra Lunga, l’imponente Vulcano e le sue fauci fumanti, la spiaggia di Valle Muria, oltre alle insenature della costa. Uno spettacolo indimenticabile che vi metterà di fronte a una distesa di mare che sembra un abbraccio infinito.
Osservatorio Geofisico
L’Osservatorio geofisico si trova sul monte Guardia, arrivati sul posto dal piazzale potrete avere una vista spettacolare sull’isola di Vulcano e ammirare la scogliera che cade a picco sul mare, in lontananza potrete vedere le isole di Filicudi e Alicudi. L’Osservatorio Geofisico è una struttura che si è rivelata importantissima per l’osservazione del Gran Cratere di Vulcano e per monitorare costantemente lo Stromboli, infatti è proprio qui che si trova la sezione di Catania dell’Ingv, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.